ALTOPARLANTI HIFI DA INCASSO
Una volta confinati in installazioni per locali pubblici, o comunque considerati come soluzione di ripiego, i sistemi di diffusori da incasso sono oggi notevolmente migliorati e perfettamente utilizzabili in installazioni in cui si richieda una qualità HIFI.
Molte tra le più blasonate aziende del settore hanno infatti a catalogo prodotti di raffinata tecnologia, che riescono a garantire prestazioni assolute di altissimo livello, arrivando a costare anche migliaia di euro.
Tuttavia questa tipologia di diffusori è ancora poco conosciuta e quindi utilizzata, pur potendo risolvere egregiamente numerosissime “installazioni impossibili”, con l’importante valore aggiunto dell’eleganza della loro quasi completa invisibilità e totale assenza di invasività in ambiente.
Per queste caratteristiche i diffusori da incasso sono la soluzione che andrebbe sempre più consigliata e utilizzata in tutti quei casi in cui, pur desiderando godere di un ascolto in alta fedeltà (sia stereofonico che home theatre), non si dispone di un ambiente da dedicare esclusivamente a sala d’ascolto, come accade nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma per non mortificare degli ottimi prodotti con banali errori di installazione, abbiamo bisogno di conoscere e applicare alcune semplici regole di base:
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LA SCELTA E IL POSIZIONAMENTO DEL SISTEMA DI DIFFUSORI DA INCASSO VANNO PONDERATI CON L’AIUTO DI UN PROFESSIONISTA DEL SETTORE.
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PER L’INSTALLAZIONE E’ TASSATIVO SEGUIRE ATTENTAMENTE QUANTO PREVISTO NEGLI APPOSITI MANUALI DALLA DITTA PRODUTTRICE E UTILIZZARE SEMPRE E ESCLUSIVAMENTE GLI ACCESSORI FORNITI (PER ESIGENZE PARTICOLARI RIVOLGERSI SEMPRE A INSTALLATORI PROFESSIONISTI).
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SEPPURE NON STRETTAMENTE NECESSARIO, E’ CONSIGLIABILE SOVRADIMENSIONARE SEMPRE UN PO L’IMPIANTO DI DIFFUSIONE, IN PREVISIONE DI POSSIBILI MIGLIORAMENTO DELLA CATENA A MONTE.
Enunciati i principi di base, passiamo ad approfondire motivazioni e modalità di applicazione, al fine di ottenere il massimo risultato possibile dalla nostra installazione.
SCELTA E POSIZIONAMENTO
I diffusori da incasso hanno una caratteristica ovvia: una volta installati non è facile o immediata una loro sostituzione e/o spostamento.
Questo comporta che, se l’obiettivo è un ascolto di qualità, la loro scelta va “progettata” con attenzione, tenendo conto delle dimensioni dell’ambiente che dovranno sonorizzare, della potenza e configurazione dell’impianto a cui saranno collegati e infine delle caratteristiche architettoniche e strutturali del locale a disposizione.
Infatti l’installazione dei diffusori interesserà delle murature (di tamponatura o di tramezzatura) e/o delle controsoffittature (frequentemente in cartongesso).
Proviamo ad analizzare problematiche e possibili soluzioni nei diversi casi che ci troveremo ad affrontare volendo sonorizzare il nostro locale già esistente, trascurando in questa sede l’eventualità di una nuova costruzione o una ristrutturazione completa dell’immobile, per la quale varranno i medesimi principi generali, ma nella quale sarà ovviamente più semplice prevedere degli spazi appositi per l’alloggiamento dei diffusori in sede di progettazione.
PARETI DI TAMPONATURA (o perimetrali): sono le pareti che separano i nostri locali dall’esterno e hanno uno spessore generalmente vicino almeno ai 30 cm. o superiore. Sono realizzate con mattoni in laterizio in diverse configurazioni (con isolamento o meno) e le tipologie più frequenti sono:
Chiarito questo aspetto dell’installazione, valido per qualsiasi tipologia di muratura, sono necessarie alcune brevi considerazioni anche su quest’ultime. Infatti è facilmente comprensibile come ricavare un vano in un muro “a cassetta” (dove sarà sufficiente asportare lo strato interno di laterizi, generalmente da 8 cm. di spessore) sarà sensibilmente più semplice che ottenere lo stesso vano in una muratura in mattoni pieni o in laterizi isolanti (tipo Poroton). E’ del tutto evidente che, a parte casi particolari, avremo bisogno di rivolgersi a una Ditta specializzata in lavori edili, meglio se previo consulto con un Tecnico (Architetto, Ingegnere o Geometra) in grado di analizzare eventuali effetti collaterali e/o problematiche strutturali.
PARETI DI TRAMEZZATURA (o interne): sono le pareti che separano tra loro internamente i nostri locali e generalmente non superiori a 13 cm. di spessore (molto spesso in laterizi forati da 8 cm.).
Considerando che il vano quasi sempre avrà una profondità tra i 7 e i 10 cm., appare chiaro che queste murature non saranno direttamente utilizzabili nella maggior parte dei casi, se non attraverso accorgimenti che analizzeremo nel successivo paragrafo.
CONTROSOFFITTI O PARETI IN CARTONGESSO: in caso di installazione a soffitto, non volendo preferibilmente intervenire sul solaio (per ovvi motivi strutturali), si ricorre praticamente sempre a controsoffittature in cartongesso, pratiche nella realizzazione e sufficientemente economiche. Difficilmente lo spessore del semplice telaio sarà sufficiente ad accogliere dei diffusori a incasso, ma non rappresenta un problema posizionare il controsoffitto alla distanza desiderata dal nostro solaio, con precisione assoluta.
L’INSTALLAZIONE E ACCESSORI
Abbiamo visto quali sono le potenziali situazioni in cui ci troveremo a operare per la nostra installazione a incasso, ma non abbiamo ancora analizzato le implicazioni, gli accorgimenti e gli accessori che entrano in gioco nei diversi casi.
PARETI DI TAMPONATURA (o perimetrali): dovendo realizzare un volume in incasso nella muratura, andremo necessariamente a ridurne lo spessore nell’area interessata, diminuendo così il suo isolamento termo-acustico. Anche se l’area interessata è percentualmente irrisoria, comunque sarà buona norma ovviare mediante il posizionamento di un “materassino” isolante che riduca le dispersioni. L’ideale sarebbe rivestire tutte le pareti interne del vano d’incasso (l’esempio sotto riportato è su una cassa acustica, ma il principio è il medesimo):
questo comporterà un ricalcolo del volume interno del vano (riportato nel manuale di installazione), tenendo conto che un qualsiasi isolante aumenta il volume “visto” dall’altoparlante di circa il 10-15% a seconda della sua densità (che aumenta proporzionalmente la resistenza meccanica del volume d’aria contenuto nel vano).
Sembra un discorso complicato, ma diciamo che (semplificando in maniera accettabile) si tratta di diminuire il volume effettivo del vano circa del 10-15% a seconda dell’isolante utilizzato. A voler introdurre un ulteriore accorgimento, prima di diminuire il volume per l’assorbente, sarebbe opportuno aumentarlo del volume occupato dagli altoparlanti (quasi sempre riportato nel manuale), anche se alcune Ditte forniscono direttamente il volume netto che tiene già conto degli ingombri.
PARETI DI TRAMEZZATURA (o interne): se abbiamo la necessità di installare i nostri diffusori in corrispondenza di una simile parete, avremo probabilmente bisogno di realizzare una contro-parete che sarà in laterizi forati o anche in cartongesso (le cui problematiche esamineremo insieme alle controsoffittature per analogia), o sull’intera estensione della parete interessata, o realizzando solo delle “lesene” in corrispondenza dei diffusori.
CONTROSOFFITTI O PARETI IN CARTONGESSO: Il primo accorgimento da utilizzare è accertarsi di installare i nostri altoparlanti senza dover tagliare nessun profilo (montante) della struttura del controsoffitto, ma anzi cercando di individuare una posizione in modo che i profili fungano da irrigidimento della zona che costituirà in volume di lavoro del diffusore.
Il secondo aspetto da tenere in considerazione per l’installazione in controsoffitto in cartongesso è il ridotto spessore dei pannelli (generalmente intorno a 1 cm.). Se tale spessore non costituisce un problema a livello di resistenza in relazione al peso degli altoparlanti previsti per tali installazioni, d’altra parte non assicura un comportamento ottimale riguardo le vibrazioni che l’altoparlante trasmetterà al pannello.
Per questo motivo molti sistemi di altoparlanti da incasso prevedono sistemi di fissaggio studiati per minimizzare la trasmissione di vibrazioni.
Nelle problematiche relative al posizionamento dobbiamo anzitutto distinguere due casi:
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altoparlanti frontali
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altoparlanti posteriori o di surround
Nel primo caso valgono le stesse regole di un qualsiasi impianto stereofonico per cui, rimandando alla guida dedicata per gli approfondimenti, possiamo ricordare brevemente che gli altoparlanti andranno posizionati almeno a 50 cm. dagli spigoli dell’ambiente, a una distanza tra loro non inferiore a 2,00 m. (meglio se a circa 3,00 m.) e a una altezza tale che gli altoparlanti dedicati alle frequenze medio-alte e alte si trovino approssimativamente all’altezza delle orecchie degli ascoltatori seduti nel punto di ascolto: quest’ultimo dovrà essere di poco avanzato rispetto al vertice del triangolo equilatero virtuale formato dalla congiungente i due altoparlanti e i due lati che avranno per vertice la posizione di ascolto. Indicativamente:
Nel nostro caso ovviamente non vi sarà da rispettare la distanza dalla parete di fondo (in cui saranno “incassati” i nostri altoparlanti), come non avrà valore la posizione orientata verso il punto d’ascolto (che spesso non è comunque necessaria neanche in installazioni tradizionali).
Se da una parte appare inutile sottolineare che l’eventuale altoparlante “centrale” va posizionato al centro, un discorso a parte merita il subwoofer (se presente): questo altoparlante è dedicato alla riproduzione delle frequenze più basse del messaggio musicale, generalmente non superiori ai 100 Hz.
Tali frequenze hanno la caratteristica di non avere una forte direzionalità, per cui il posizionamento di questo diffusore potrebbe essere in un qualsiasi punto dell’ambiente senza che influisca più di tanto sulla qualità della riproduzione: si consiglia, una volta individuate alcune posizioni possibili (per ingombro e semplicità di collegamento), di effettuare alcune prove (in un volume – tipo una cassa in legno - pari a quello previsto dal manuale di installazione), prima di stabilire la posizione d’incasso definitiva, ricordando che la vicinanza a superfici come pareti e pavimento introducono un “rinforzo” (non sempre positivo) proprio delle frequenze interessate.
Nel caso sia stato scelto un impianto Home Theatre, avremo bisogno anche di altoparlanti installati dietro il punto di ascolto, anche detti altoparlanti surround, in una configurazione schematizzabile come:
L’indicazione nell’immagine va considerata puramente indicativa, dato che le dimensioni della stanza e soprattutto l’altezza interna possono influire sia sulla distanza tra i due altoparlanti che sulla loro posizione (più o meno arretrata) rispetto al punto di ascolto.
Se è vero che i moderni sistemi Home Theatre permettono ampi margini di correzione, per un risultato di sicura soddisfazione, è comunque altamente consigliabile avvalersi dei consigli di installatori professionisti per il posizionamento dei diffusori surround e in genere per tutti gli altoparlanti costituenti il nostro sistema.
In questa breve trattazione volutamente non abbiamo preso in considerazione un caso particolare che è quello in cui si possano o si vogliano sfruttare mobili, libreria, scaffalature ecc., esistenti o realizzate appositamente.
E’ abbastanza ovvio che in tali soluzioni, se da una parte potrebbero sembrare di più semplice realizzazione (non dovendo intervenire su murature e/o controsoffitti), dall’altra non escludono comunque le opere necessarie al passaggio delle canalizzazioni per i vari cavi, oltre a comportare un’estesa riprogettazione in caso di cambio di arredamento.
A modesto parere di chi scrive, solo in caso di progettazioni di interni su misura, che si presuppone abbiano un basso grado di obsolescenza, può valere la pena di integrare in nostro impianto direttamente nella mobilia, soluzione a volte molto elegante, ma altrettanto impegnativa.
Un’ultima considerazione, ma non per questo meno importante, riguarda le canalizzazioni che dovranno ospitare il passaggio dei cablaggi del nostro impianto: oltre a seguire un percorso il più possibile senza “curve” molto strette (sempre sensibilmente >90°), è opportuno che siano del maggior diametro interno permesso (20-32 mm.). Questo in quanto spesso i cavi di un impianto HiFi, specialmente per i diffusori, sono di diametri nettamente superiore al solito cavetto rosso-nero e, altrettanto frequentemente, possono avere connettori di alta qualità e dimensioni importanti (la cui sostituzione non è consigliabile): tutto ciò rende indispensabile avere abbastanza spazio per il passaggio dei cavi e/o loro sostituzioni future.
SOVRADIMENSIONARE
Il criterio che abbiamo appena enunciato per le canalizzazioni dei cablaggi, è altrettanto valido per tutti i componenti del nostro impianto. Infatti, seppure con opportuno buon senso, avere a disposizione una buona “riserva” di prestazioni ci consente di far lavorare il nostro impianto “in scioltezza” nella stragrande maggioranza dei casi, assicurandoci sempre prestazioni qualitativamente ottimali perché mai “in affanno”.
In particolare appare evidente che soprattutto per quanto riguarda i diffusori a incasso il concetto di un “sano” sovradimensionamento è irrinunciabile, in quanto future modifiche per adeguarli a potenziali crescite dell’impianto, comporterebbero rilevanti interventi di riprogettazione dell’insieme, nonché opere e lavorazioni altrettanto apprezzabili.
CONCLUSIONE
Quanto descritto non ha ovviamente la pretesa di costituire una trattazione definitiva dell’argomento: per chi avesse voglia e/o interesse ad approfondire gli argomenti trattati, si rimanda a una serie di guide tematiche che via via saranno introdotte nella sezione TUTORIAL.
Inoltre, per problematiche particolari, invito tutti gli appassionati a sottopormi i propri quesiti: nei limiti del possibile, cercherò di rispondere sollecitamente a tutti, dando la precedenza agli argomenti di interesse più generale, al fine di essere di qualche utilità alla maggior diffusione della migliore fruizione dei nostri contenuti musicali e audio-video.